Libri sui bambini
- Il concetto del continum ritrovare il ben-essere perduto Jean Liedloff
Jean Liedloff mostra come sia necessario riappropriarsi dei naturali legami tra genitori e figli per crescere dei bambini felici e tranquilli. Perché negare i propri istinti naturali di padre e di madre è il primo passo per rendere i propri figli degli adulti frustrati e sradicati. La prima violenza che caratterizza la nascita della vita nella nostra cultura è la rottura traumatica del rapporto madre-bambino sin dai primi istanti di vita. Quella separazione violenta del neonato dalla madre, imposta dalle moderne tecniche ospedaliere di gestione del parto, viene poi ripetuta spesso orgogliosamente nel corso della vita neo-natale. In realtà queste traumatiche privazioni infantili spesso costituiscono le premesse per la formazione di individui ansiosi, sradicati, aggressivi. A partire da un’originale esperienza di condivisione con una tribù di indios venezuelani, il nostro contraddittorio rapporto con il bambino, spesso devastante perché privo delle più spontanee esperienze di continuum come la posizione dell’in-braccio, dell’allattamento al seno, ecc.
Jean Liedloff mostra come sia necessario riappropriarsi dei naturali legami tra genitori e figli per crescere dei bambini felici e tranquilli. Perché negare i propri istinti naturali di padre e di madre è il primo passo per rendere i propri figli degli adulti frustrati e sradicati. La prima violenza che caratterizza la nascita della vita nella nostra cultura è la rottura traumatica del rapporto madre-bambino sin dai primi istanti di vita. Quella separazione violenta del neonato dalla madre, imposta dalle moderne tecniche ospedaliere di gestione del parto, viene poi ripetuta spesso orgogliosamente nel corso della vita neo-natale. In realtà queste traumatiche privazioni infantili spesso costituiscono le premesse per la formazione di individui ansiosi, sradicati, aggressivi. A partire da un’originale esperienza di condivisione con una tribù di indios venezuelani, il nostro contraddittorio rapporto con il bambino, spesso devastante perché privo delle più spontanee esperienze di continuum come la posizione dell’in-braccio, dell’allattamento al seno, ecc.
- La prima ferita Willi Maurer
Forte del successo in Germania e in Francia, l'opera più matura di Willi Maurer arriva finalmente anche in Italia, pubblicata dalle Edizioni AAM Terra Nuova. Tema di questo libro è l'imprinting, ossia l'impronta determinata dal contatto multisensoriale che avviene tra madre e bambino al momento della nascita. Quando tale esperienza non viene alterata da fattori esterni, si attiva un senso di appartenenza reciproca e un appropriato comportamento istintivo. La nascita non è di per sé un evento traumatico se al neonato è data l'esperienza di essere accolto dalla madre, ma un'eventuale interferenza su questo delicato processo può avere notevoli ripercussioni sulla salute e sul comportamento. Nella maggior parte dei casi, il dolore per il mancato imprinting è così lacerante da essere rimosso, dando origine ad una profonda scissione interiore. Partendo da questa premessa, l'autore illustra un percorso di guarigione dalla ferita primaria causata dall'assenza di imprinting e allo stesso tempo pone le basi per una cultura nuova, basata sui bisogni fondamentali dell'essere umano e, di conseguenza, improntata alla giustizia e al miglioramento della qualità di vita di tutti. Una lettura stimolante per genitori e futuri genitori, ma anche per psicologi, educatori, politici ed ecologisti, e per coloro che operando nel campo della salute, della nascita, della maternità o del disagio sociale hanno a cuore il futuro del Pianeta.
Forte del successo in Germania e in Francia, l'opera più matura di Willi Maurer arriva finalmente anche in Italia, pubblicata dalle Edizioni AAM Terra Nuova. Tema di questo libro è l'imprinting, ossia l'impronta determinata dal contatto multisensoriale che avviene tra madre e bambino al momento della nascita. Quando tale esperienza non viene alterata da fattori esterni, si attiva un senso di appartenenza reciproca e un appropriato comportamento istintivo. La nascita non è di per sé un evento traumatico se al neonato è data l'esperienza di essere accolto dalla madre, ma un'eventuale interferenza su questo delicato processo può avere notevoli ripercussioni sulla salute e sul comportamento. Nella maggior parte dei casi, il dolore per il mancato imprinting è così lacerante da essere rimosso, dando origine ad una profonda scissione interiore. Partendo da questa premessa, l'autore illustra un percorso di guarigione dalla ferita primaria causata dall'assenza di imprinting e allo stesso tempo pone le basi per una cultura nuova, basata sui bisogni fondamentali dell'essere umano e, di conseguenza, improntata alla giustizia e al miglioramento della qualità di vita di tutti. Una lettura stimolante per genitori e futuri genitori, ma anche per psicologi, educatori, politici ed ecologisti, e per coloro che operando nel campo della salute, della nascita, della maternità o del disagio sociale hanno a cuore il futuro del Pianeta.
- I cuccioli non dormono da soli Alessandra Bortolotti
“Questo libro vuole aiutarvi a scegliere dove e come dormire serenamente con i vostri figli. Sfogliandolo, troverete qualche consiglio pratico e alcune semplici strategie che spero vi aiuteranno a gestire i risvegli dei vostri bambini con serenità e, perché no, con un pizzico di fantasia. Cercheremo di sfatare i pregiudizi più comuni nella nostra cultura riguardo al sonno dei bambini da 0 a 3 anni. A noi sembra normale che i bambini debbano dormire il prima possibile da soli per tutta la notte, che debbano lasciare il seno entro il primo anno di vita, che i genitori possano o debbano ‘fare tutto’ esattamente come prima, che i piccoli si debbano adattare ai ritmi degli adulti e che la dimensione di ignoto, incertezza e novità determinata dall’arrivo di un neonato debba essere in qualche modo controllata. È un ignoto che spaventa, per questo si pensa di poterlo evitare ricorrendo a un metodo o al parere di esperti. Ricordiamoci però che i processi volti a modificare i ritmi fisiologici e naturali del sonno non servono al bambino. Servono invece ai genitori, che vengono illusi sulla necessità di applicarli. Non esistono metodi dolci o metodi rigidi: esistono adulti che, a causa dei ritmi frenetici imposti dalla nostra società, credono di poter interferire in ciò che è naturale e innato in ogni bambino. Lasciar piangere un figlio perché impari a dormire da solo è fonte di stress soprattutto per chi è ancora troppo piccolo per capire le parole e le motivazioni dei genitori. E finora non abbiamo strumenti che ci consentano di valutare l’impatto emotivo a breve e a lungo termine di quella forte sensazione di abbandono, ma sappiamo che c’è ed è potenzialmente dannoso. “Le ricerche scientifiche cui si ispira questo libro promuovono il bisogno dei bambini di essere rassicurati anche di notte, suggerendo un intervento attivo da parte degli adulti. Occorre tener conto della fisiologia del sonno infantile e considerare i risvegli notturni come una normale tappa di crescita del sistema nervoso, mirando a una gestione dei risvegli capace di rispettare le esigenze di tutti, grandi e piccini.” Alessandra Bortolotti
“Questo libro vuole aiutarvi a scegliere dove e come dormire serenamente con i vostri figli. Sfogliandolo, troverete qualche consiglio pratico e alcune semplici strategie che spero vi aiuteranno a gestire i risvegli dei vostri bambini con serenità e, perché no, con un pizzico di fantasia. Cercheremo di sfatare i pregiudizi più comuni nella nostra cultura riguardo al sonno dei bambini da 0 a 3 anni. A noi sembra normale che i bambini debbano dormire il prima possibile da soli per tutta la notte, che debbano lasciare il seno entro il primo anno di vita, che i genitori possano o debbano ‘fare tutto’ esattamente come prima, che i piccoli si debbano adattare ai ritmi degli adulti e che la dimensione di ignoto, incertezza e novità determinata dall’arrivo di un neonato debba essere in qualche modo controllata. È un ignoto che spaventa, per questo si pensa di poterlo evitare ricorrendo a un metodo o al parere di esperti. Ricordiamoci però che i processi volti a modificare i ritmi fisiologici e naturali del sonno non servono al bambino. Servono invece ai genitori, che vengono illusi sulla necessità di applicarli. Non esistono metodi dolci o metodi rigidi: esistono adulti che, a causa dei ritmi frenetici imposti dalla nostra società, credono di poter interferire in ciò che è naturale e innato in ogni bambino. Lasciar piangere un figlio perché impari a dormire da solo è fonte di stress soprattutto per chi è ancora troppo piccolo per capire le parole e le motivazioni dei genitori. E finora non abbiamo strumenti che ci consentano di valutare l’impatto emotivo a breve e a lungo termine di quella forte sensazione di abbandono, ma sappiamo che c’è ed è potenzialmente dannoso. “Le ricerche scientifiche cui si ispira questo libro promuovono il bisogno dei bambini di essere rassicurati anche di notte, suggerendo un intervento attivo da parte degli adulti. Occorre tener conto della fisiologia del sonno infantile e considerare i risvegli notturni come una normale tappa di crescita del sistema nervoso, mirando a una gestione dei risvegli capace di rispettare le esigenze di tutti, grandi e piccini.” Alessandra Bortolotti
- Massaggio al bambino messaggio d’amore Vimala Mecclure
In un epoca in cui l'educazione genitoriale oscilla tra paura di "viziare" toccando troppo (tenendo troppo in braccio) i propri figli e il desiderio di crescerli in fretta, così da renderli presto autonomi, gli studi di René Spitz, John Bowlby, Mary Ainsworth e Marshall H. Klaus, ben ci illuminano sull'importanza della formazione del legame e dello stile d'attaccamento nello sviluppo dell'individuo. Come pediatra credo che potrebbe essere molto gioioso, per voi genitori, provare a massaggiare vostro figlio secondo le indicazioni dell'autrice. Se l'interazione tra voi e il vostro bambino sarà piacevole e il massaggio divertente per entrambi, offrirete molte possibilità di ascolto e di stimolazione che costituiranno una solida base di conoscenza e di crescita per il futuro del vostro cucciolo. dalla Prefazione del dott. Roberto Rossini, Ricercatore Universitario, Istituto Clinico di Pediatria Preventiva e Neonatologia dell'Università di Bologna
In un epoca in cui l'educazione genitoriale oscilla tra paura di "viziare" toccando troppo (tenendo troppo in braccio) i propri figli e il desiderio di crescerli in fretta, così da renderli presto autonomi, gli studi di René Spitz, John Bowlby, Mary Ainsworth e Marshall H. Klaus, ben ci illuminano sull'importanza della formazione del legame e dello stile d'attaccamento nello sviluppo dell'individuo. Come pediatra credo che potrebbe essere molto gioioso, per voi genitori, provare a massaggiare vostro figlio secondo le indicazioni dell'autrice. Se l'interazione tra voi e il vostro bambino sarà piacevole e il massaggio divertente per entrambi, offrirete molte possibilità di ascolto e di stimolazione che costituiranno una solida base di conoscenza e di crescita per il futuro del vostro cucciolo. dalla Prefazione del dott. Roberto Rossini, Ricercatore Universitario, Istituto Clinico di Pediatria Preventiva e Neonatologia dell'Università di Bologna
- Portare i piccoli Esther Weber
Da alcuni anni la modalità di portare i bambini addosso è un fenomeno in crescita anche in Italia. Questo libro chiarisce che portare, oltre ad essere una pratica antica tutt'ora presente in molte parti del mondo, è una modalità rispettosa e adatta nella relazione tra genitori e bambini proprio nella realtà occidentale e risponde in modo sicuro alle molteplici domande pratiche di chi porta. Infine offre una valutazione oggettiva dei supporti ausiliari reperibili e conduce passo per passo - con numerose fotografie - a sperimentare le tecniche più semplici per iniziare e continuare a portare.
Da alcuni anni la modalità di portare i bambini addosso è un fenomeno in crescita anche in Italia. Questo libro chiarisce che portare, oltre ad essere una pratica antica tutt'ora presente in molte parti del mondo, è una modalità rispettosa e adatta nella relazione tra genitori e bambini proprio nella realtà occidentale e risponde in modo sicuro alle molteplici domande pratiche di chi porta. Infine offre una valutazione oggettiva dei supporti ausiliari reperibili e conduce passo per passo - con numerose fotografie - a sperimentare le tecniche più semplici per iniziare e continuare a portare.